Qualche riflessione sui comportamenti da tenere nei confronti degli stakeholder.
Un Manager impegna gran parte del suo tempo nel gestire relazioni con una pluralità di interlocutori: i superiori, i clienti, i collaboratori (o clienti interni), i colleghi pari grado, i fornitori, in generale gli “stakeholder”[1]: questo per presidiare il ruolo, raggiungere gli obiettivi assegnati, svolgere le attività proprie della mansione.
Non volendo entrare nel merito e nei contenuti delle singole azioni – legate alla specificità del ruolo agito e del contesto in cui si opera – mi permetto solo alcune riflessioni in linea generale sul comportamento da tenere così come lo si aspetta da parte degli interlocutori.
Con i superiori
Ascolto attento delle linee guida, delle indicazioni e dei suggerimenti comunicati con feedback di condivisione sia verbali sia non verbali. Se non condivise esposizione pacata delle motivazioni e – se possibile – confronto franco sulle alternative. Se non condivise dai superiori pianificazione di un’alternativa professionale, se possibile.
Con i clienti
Ascolto attento delle loro richieste e illustrazione delle soluzioni praticabili (in termini di processo, prodotto o servizio) con valorizzazione dei punti di forza e delle convenienze delle soluzioni offerte. Orientamento alle esigenze di breve e medio periodo rappresentate dal cliente con proposte “a valore” apprezzabili per personalizzazione ed efficacia.
Con i collaboratori
Non molto diverso il comportamento da tenere verso i collaboratori, da considerare come “clienti interni”. I cultori dell’ “internal marketing” e della “leadership situazionale” suggeriscono comportamenti:
- attenti e consapevoli
- modulati sul livello di maturità organizzativa dell’interlocutore/trice
- né paternalistici né manipolatori
- che dimostrino considerazione dell’interlocutore/trice
- di rispetto in ogni caso.
Con i fornitori
Sono ormai ben noti il valore e l’importanza dei fornitori (di beni o di servizi) nella supply chain aziendale. Non sempre però i Manager che si interfacciano con essi se lo ricordano. Comportamenti vessatori o peggio ricattatori nei confronti dei fornitori vengono adottati in occasione di forniture percepite come particolarmente strategiche per il fornitore, soprattutto quando in stato di debolezza finanziaria.
Questo stile manageriale è miope prima che riprovevole, in quanto coartando le volontà del fornitore ne instilla i germi dello spirito di rivincita, sempre dolorosa per entrambi.
In conclusione di queste brevi riflessioni sul comportamento e sul bon ton manageriale si può affermare che è il tono e non l’intensità della voce che fa la differenza!
Si è maggiormente autorevoli e assertivi, quindi convincenti ed efficaci, quanto più il rapporto con gli interlocutori si fonda su reciproco rispetto, sulla considerazione dei ruoli distintivi, sul bon ton e non sull’arroganza del potere!
E tu cosa ne pensi? Pura poesia? La prosa della realtà delle aziende è lontana dal quadro idilliaco che ho descritto? Sono solo buoni propositi o…
[1] In economia con il termine stakeholder (o portatore di interesse) si indica genericamente un soggetto (o un gruppo di soggetti) influente nei confronti di un’iniziativa economica, che sia un’azienda o un progetto. Fra gli stakeholder si elencano. I clienti, i fornitori, i collaboratori, ecc. (fonte Wikipedia).